Biciessenziale

Silouette della Biciessenziale

Mi sono cimentato nel costruire da solo una bicicletta che unisse molte diverse caratteristiche:

L'idea è nata dal desiderio di coniugare la funzionalità e l'efficienza di una normale bicicletta, con l'essenzialità ed il divertimento di un monociclo.

Per ottenere questo risultato è stato lasciato solo l'essenziale di una bicicletta: 2 ruote, una coppia di pedali, sella e manubrio.

Eliminando la catena si sono ridotte significativamente le parti in movimento e la complessità meccanica.
Un mozzo senza cambio, ma dotato di ruota libera, permette il collegamento diretto delle pedivelle all'asse della ruota posteriore.
Questo ha consentito l'accorciamento del passo della bicicletta, una maggiore maneggevolezza, un aspetto essenziale ed una estrema semplicità di manutenzione.

Il telaio è costruito con comuni tubi di acciaio, per semplicità nel reperimento, nella realizzazione delle saldature, e per ragioni economiche.
La compattezza permette di ottenere comunque una bici leggera.

La Biciessenziale è dotata di una normale ruota anteriore sterzante, ma anche quella posteriore è collegata al telaio in modo del tutto simile, ottenendo una bici a doppia ruota sterzante che aumenta divertimento e maneggevolezza.
Quando si vuole un utilizzo normale, è tuttavia possibile bloccare con una manopola lo sterzo posteriore, per trasformarla in una city bike che privilegia stabilità, velocità e sicurezza di guida.
È una soluzione simile a quella della ‘swing bike‘ brevettata da Ralph Belden nel 1974, ma, eliminando la catena ed il sistema di trasmissione, la biciessenziale è molto più semplice, permette di utilizzare ruote grandi, e di effettuare sterzate ad ampio angolo con la ruota posteriore, senza dover scavalcare con una gamba i tubi del telaio.

Sono state scelte delle ruote molto grandi, sia perchè sono l'elemento fondamentale e caratterizzante l'aspetto di una bicicletta, sia perché il rapporto di trasmissione diretto 1:1 è molto corto, e con le ruote grandi è possibile percorrere un po' più strada ad ogni pedalata.
Considerando il rapporto di trasmisssione ho preferito inoltre utilizzare delle pedivelle corte, perchè rimangono conunque facili da spingere, e consentono di far girare la ruota con piccoli movimenti dei piedi e delle gambe.
I copertoni con scolpitura da strada sono scorrevoli, e con la loro generosa sezione assorbono meglio le asperità del fondo.

Sono stati scelti freni a disco prevalentemente per questioni di linea e modulabilità dell'azione.

Biciessenziale
La Biciessenziale finita

Prova in strada

La prima cosa che impressiona nel provare la Biciessenziale è l'altezza della sella.
A causa delle ruote grandi è più alta di qulla di una comune bicicletta.
Per inforcare la bici è preferibile salire prima su un pedale mentre ci si avvia, e poi sulla sella.
Una volta partiti la posizione di guida è molto simile a quella di una bici normale, perché anche l'assale delle pedivelle è un po' più alto.
Anche la distanza tra sella e manubrio è simile a quella di una comune bicicletta; l'accorciamento del passo è stato ottenuto portando in avanti la ruota posteriore, non accorciando il tubo orizzontale del telaio.
Rimane invece piuttosto alto il tubo orizzontale quando si deve scendere.

La Biciessenziale è molto divertente da usare.
Col passo corto è estremamente maneggevole anche quando viene utilizzata come una bicicletta normale, con la sola ruota anteriore sterzante.

Il rapporto 1:1 non la rende adatta a grandi velocità, le pedalate sono molto "leggere" e le velocità simili a quelle di una "Graziella" con ruote da 20".
Le ruote grandi la rendono però più scorrevole e stabile, soprattutto su superfici irregolari, e l'assetto di guida è molto più "sportivo".
Le pedivelle corte, a differenza di una Graziella, consentono di pedalare molto velocemente con piccoli movimenti dei piedi e delle gambe.

Col baricentro alto, il passo corto, ed il rapporto corto, all'inizio bisogna stare attenti a non impennare la bicicletta in partenza.

Biciessenziale
La Biciessenziale in azione

Il massimo del divertimento si ottiene nell'utilizzo "ludico", quando si sblocca lo sterzo della forcella posteriore, rimuovendo la manopola nella parte inferiore del telaio.
La manopola può essere comodamente riposta sotto la sella utilizzando un foro filettato sul tappo del reggisella.

Doppio sterzo
Doppio sterzo (prototipo).

Una volta presa dimestichezza con questa modalità di guida, la bicicletta gira stretta come un pedone, il baricentro rimane a metà della lunghezza della bici, anche durante le curve, e si possono eseguire una serie di manovre impensabili su una bici normale.

Traslazioni laterali
Traslazioni laterali
Traslazione laterale, ruotando entrambi gli sterzi nella stessa direzione.

Nell'utilizzo della bicicletta con lo sterzo posteriore libero bisogna fare attenzione alle velocità elevate.
L'ho imparato a mie spese dopo aver preso confidenza con la Biciessenziale.
Mi ero lanciato sulla discesa di un sottopasso pedonale, quando la ruota posteriore ha cominciato a deviare rapidamente a destra e sinistra come fanno a volte le ruote dei carrelli per la spesa.
Non so se a causa di queste sterzate incontrollabili, o se ho frenato nel timore di finire scaraventato contro i muri laterali, ma ho fatto una caduta con capriola in avanti per nulla piacevole.

Il doppio sterzo è molto divertente nell'utilizzo ludico, ma è preferibile bloccare quello posteriore quando si viaggia, soprattutto se in velocità e su fondi sconnessi.

La compattezza della Biciessenziale è particolarmente evidente quando si smette di utilizzarla.
Ruotando entrambi gli sterzi di 180° si accorcia ulteriormente la lunghezza della bicicletta.
Questo permette di caricarla sul portabiciclette sul portellone posteriore dell'automobile senza sporgenze laterali.
Facilita inoltre il trasporto su strette rampe di scale con curve, o negli ascensori, e perfino all'interno del proprio appartamento.

Compattezza della Biciessenziale ripiegata
Compattezza della Biciessenziale ripiegata


Presentazione della Biciessenziale

Costruzione

La costruzione della Biciessenziale non è difficile, ma vi richiederà un po' del vostro tempo libero, alcune abilità (che è possibile sviluppare durante lo stesso processo di costruzione) e costerà quasi 300 €.
In particolare è indispensabile saper costruire una ruota partendo da cerchione, mozzo e raggi, saper saldare l'acciaio, disporre di una dotazione di attrezzi da bricolage alla portata dei più (chiavi, cacciaviti, pinze, forbici, seghetto, lime, trapano elettrico, e possibilmente una mola a disco e un saldatore elettrico -che ci si può fare prestare-).
È utile anche saper verniciare il metallo, possibilmente con un areografo.

Di seguito riporterò una serie di indicazioni su come svolgere il lavoro ed una serie di accortezze che potrebbero prevenire errori e danni.
Indicherò inoltre le difficoltà e gli errori che ho commesso nella realizzazione.

Se invece di affrontare la sfida della costruzione, volete semplicemente disporre di una Biciessenziale e divertirvi a guidarla, potete acquistare qualcosa di molto simile già pronto: una Bycimple.

I pezzi per costruire la Biciessenziale
I pezzi per costruire la Biciessenziale

Lista dela spesa

Ecco cosa è necessario procurarsi per la realizzazione (ingredienti)!

Spesa

Articolo

Quantità

forcelle city bike RMS (FORK 700x22x188 trek grezz. fil.) in acciaio

2 € 11,50 +
€ 11,50

serie sterzo complete filettate

2 € 6,00 +
€ 6,00

rondelle acciaio larghe foro 10 mm

2 € 0,00

mozzo per drift trike con ruota libera e supporto per freno a disco.
Nimbus Drift Trike Disc Cotterless Hub - 36 Hole hubDriftDisc36

1 (£ 35.00)
€ 48,43

Pedivelle in acciaio perno quadro lunghezza 114 mm
Steel Standard Cotterless Cranks - Chrome - Crank Length 114mm

1 set (£ 8.00)
€ 11,07

Supporti grezzi cuscinetti monociclo (Morsetti di fissaggio mozzo) per mozzo con cuscinetti 40 mm
Bearing Clamp Set Bearing Size 40mm Colour Raw BearingClampSet40Raw

1 set (£ 20.00)
€ 27,67

mozzo anteriore con supporto freno a disco.
Shimano Hbm525Bl - Mozzo anteriore Deore, 10 cm, colore: nero
Venduto da Amazon EU S.a.r.L.

1 € 21,47

Freni a disco meccanici Racksoy Rotor 160 mm per bicicletta bici per mozzo con filetto per ruota libera o pignone fisso
Venduto da WLU Online

2 € 16,49

cerchioni in acciaio parete singola robusto 28 pollici 622-19 nero 36
Numero dell´articolo: 2010000000779 / EAN: 4260332294171
Taylor Wheels Breitscheidstr. 4. D-02625 Bautzen. Germania

2 € 10,99 +
€ 10,99

2 copertoni 29x2.10 Vee
vee rubber.co.th

2 € 15 +
€ 15

Camera d'aria per 29 x 2.10

2 € 6 +
€ 6

pedali a scelta

1 coppia a disposizione

Pipa manubrio diametro 22 mm

1 € 18

curva manubrio dritta

1 € 12

Coppia leve freno per v-brake

1 coppia € 12

guaina posteriore 150 cm + filo

150 cm € 3

guaina anteriore 88 cm + filo

50 cm € 3

Sella fixie

1 € 6

Supporto reggisella snodato tradizionale

1 € 5

Ferro per telaio, supporto freni e reggisella

Come da descrizione sottostante

€ 5

Tubo superiore telaio
Lunghezza: 57 cm (interno cannotto)
diametro est 29 mm

1

Tubo inferiore telaio
Lunghezza: 58,2 cm (consiglio di prenderlo da 59 cm per aumentare l'inclinazione delle forcelle)
diametro est 29 mm

1

Tubo per cannotto forcella
Lunghezza: 11,5 cm
diametro interno 30 mm
diametro esterno 35 mm

1

Barra in ferro pieno con sezione 6,5 x 50 x 150 mm
per realizzare le piastre di supporto per le pinze dei freni a disco

1

Tubicino per passacavi freno forcella
diametro esterno 8, diametro interno 6 mm. Lunghezza: 5 mm

4

Tubo per reggisella
diametro 22 mm
lunghezza:35 cm

1

Bullone zincato testa a brugola
diametro M 8
lunghezza: 16 cm (+ testa)

1

Barra in alluminio pieno
diametro 22 mm
lunghezza 35 mm Da filettare M8 su foro 6,5 mm

1

Totale

€ 283,11

Costruzione delle ruote

La costruzione della Biciessenziale deve necessariamente partire dalle ruote.
Servono per costruire e centrare gli attacchi delle ruote alle forcelle, per costruire gli attacchi delle pinze dei freni, ed anche per costruire il telaio in modo che mantenga le ruote perfettamente allineate.

La costruzione delle ruote è un argomento che mi ha appassionato fin da bambino.
I raggi, i nippli, i cerchioni sono componenti leggeri e delicati, ma insieme concorrono a realizzare uno strumento incredibilmente solido ed efficace.
La ruota permette di spostare agevolmente pesi incredibili, di sopportare senza deformarsi carichi enormi, di resistere alle forze laterali, di resistere alle terribili torsioni provocate dai freni a disco e/o a tamburo, di trasmettere la coppia motrice dai pignoni agli pneumatici.

Costruire da solo le ruote ruote di bicicletta però è una sfida che in passato non sono riuscito a superare.
Da bambino, coi soldi risparmiati per alcuni anni, ho acquistato la mia prima bicicletta da turismo fornita di cambi.
L'avevo sognata da molto tempo, immaginavo di poter finalmente scivolare veloce e senza fatica con un rapporto di trasmissione lunghissimo ed ero impaziente di provarla.
Ma per risparmiare avevo acquistato la bicicletta da montare.
Nonostante molti tentativi, e l'aiuto di mio padre, non sono riuscito a costruire le ruote.
Quel reticolo geometrico di raggi, regolare ma complicato, si era rivelato un problema irrisolvibile, ed ho dovuto riportare tutto il materiale al rivenditore e pagare anche il montaggio prima di poter finalmente usare la mia nuova bicicletta.

Ora grazie a Claudio Benaglio, il mio rivenditore e meccanico di biciclette di fiducia, ho scoperto un manuale da cui ho ricavato una miniera di conoscenze, tecniche e strumenti per la costruzione delle ruote:
"The Professional Guide to Wheel Building" di Roger Musso
Disponibile in forma digitale, o cartacea.
Ed anche un calcolatore per scegliere la lunghezza dei raggi da utilizzare per la costruzione delle ruote.

Ora posso facilmente:

Per questo raccomando a chiunque di fare altrettanto.
La costruzione della Biciessenziale è l'occasione giusta per scoprire tutti i segreti della meravigliosa arte di costruire le ruote.

Dalla "lista della spesa" precedente si può notare che ho scelto una coppia di freni a disco meccanici Racksoy Rotor 160 mm.
sono economici ed efficaci ma hanno dimostrato 2 pecche:

  1. Utilizzano dei dischi con fori di fissaggio ad una distanza dal centro diversa da quella standard per l'applicazione sulle apposite flange dei mozzi
    Sono stati realizzati per essere montati su una flangia filetata (fornita) da avvitare sulla filettatura per la ruota libera di un normale mozzo posteriore.
  2. Le viti per la registrazione della posizione della pinza del freno tendono facilmente a perdere le regolazioni impostate

Il primo punto può addirittura rivelarsi vantaggioso per le realizzazione della ruota anteriore della Biciessenziale;
utilizzando un economico mozzo posteriore da bicicletta al posto del mio costoso mozzo anteriore Shimano, avrei ottenuto un ottimo risultato con una spesa minima.

Il disco comunque non si sarebbe comunque adattato al mozzo posteriore della Bicimple.
Alla fine ho superato il problema praticando in entrambi i dischi una nuova serie di fori per le viti di fissaggio ai mozzi, ma si è trattato di un lavoro che ha richiesto tempo e precisione.

Se dovessi costruire un'altra Biciessenziale sceglierei dei freni a disco standard anche se più costosi, oppure utilizzerei freni V-brake, e più economici mozzi senza flangia di fissaggio del disco.

Un secondo errore nella realizzazione delle ruote riguarda la scelta del mozzo anteriore (Shimano Hbm525Bl - Mozzo anteriore Deore)
Quello acquistato è predisposto per 32 raggi, mentre i cerchioni ed il mozzo posteriore erano predisposti per 36 raggi.
Per risolvere il problema ho creato una ruota a raggi raggruppati, che lascia 4 fori liberi sul cerchione (ogni 90°), ma questo ha invalidato i calcoli per la lunghezza dei raggi, mi ha costretto a sostituire molti raggi con altri di 3 differenti lunghezze.

Il mozzo posteriore è diverso da quello delle biciclette ed è molto simile a quello dei monocicli.
È montato su un robusto assale a cui sono collegate le pedivelle ed è fissato alla forcella con dei cuscinetti che ne consentono la rotazione.
A differenza di quello impiegato nei monocicli, ha la ruota libera integrata.
Ossia è dotato di cuscinetti anche tra l'assale ed il mozzo vero e proprio, per permettere la rotazione della ruota in avanti anche quando l'assale rimane fermo.
Quando invece l'assale ruota in avanti sospinto dalle pedivelle, il meccanismo della ruota libera si innesta e trascina anche il mozzo e la ruota.

È possibile costruirsi un simile dispositivo modificando un normale mozzo posteriore da bicicletta fornito di ruota libera.
Per semplicità, solidità, e per ragioni estetiche ho preferito acquistanrne uno già fatto ed attualmente utilizzato per i "drift trike" o per i moderni velocipedi.

In questo caso i calcoli della lunghezza dei raggi sono risultati perfetti e la costruzione della ruota è stata rapida ed indolore.
Ecco i parametri utilizzati per i calcoli:
A diametro flangia sinistra (fori) = 58 mm
B diametro flangia destra (fori) = 58 mm
C distanza flangia sinistra-centro = 16 mm
D distanza flangia destra-centro = 34 mm

Per i pedali ho scelto tra ciò che avevo a disposizione in casa, ma ovviemente è possibilissimo montarne di richiudibili, anche se riducono l'ingombro solo di poco.

Costruzione delle forcelle

Le forcelle utilizzate sono da city-bike in acciaio per ruote da 28" ma ho verificato che sono in grado di alloggiare anche quelle da 29" se non si montano parafanghi.
È importante che siano in acciaio e non verniciate, perché sull'alluminio con si riescono a fare le saldature, e la vernice andrebbe comunque rimossa per la saldatura.

Per alloggiare la ruota anteriore ho dovuto ispessire internamente i forcellini di fissaggio del perno della ruota, saldando internamente una rondella in acciaio (tagliata in corrispondenza dell'apertura del forcellino).
Questo ha permesso di ottenere spazio a sufficienza per far girare il disco del freno senza contatti con la forcella.

La forcella posteriore è stata modificata più profondamente.
Innanzitutto ho dovuto tagliare e rimuovere gli originali forcellini di fissaggio del perno ruota, per sostituirli con 2 morsetti semicircolari per i cuscinetti dell'assale posteriore

Morsetti cuscinetti assale posteriore
La forcella posteriore modificata con i morsetti per i cuscinetti dell'assale posteriore.

Si tratta di un lavoro che richiede cura e precisione.
Prima bisogna fissare coi loro bulloncini i cuscinetti dell'assale della ruota posteriore ai morsetti semicircolari da integrare alla forcella.
Poi, con una serie di prove, bisogna limare le estremità della forcella in modo da adattarle alla forma dei morsetti, fino a quando la ruota si trova perfettamente centrata nella forcella.
Infine si devono fissare temporaneamente la ruota ed i cuscinetti perfettamente al centro della forcella:
io ho usato cunei di legno e nastro adesivo per fissare cerchione e forcella, e morsetti a vite per gli attacchi dei cuscinetti;
Per facilitare queste operazioni ho vincolato la forcella capovolta ad un banco di lavoro, e poi ho appoggiato e fissato la ruota all'interno della forcella.
Solo a dopo aver verificato il corretto posizionamento di ogni elemento, ho eseguito le saldature tra la forcella ed i morsetti per i cuscinetti dell'assale.

Costruzione dei supporti per le pinze freno

Dopo aver montato le ruote sulle forcelle ho montato e stretto la pinza del freno sul suo disco.
Per tenere la pinza del freno stretta ho utilizzato un vecchio spezzone di filo dei freni con guaina, ed una pinza da idraulico con blocco per tenere il cavo in tensione all'interno della sua guaina.
Girando lentamente la ruota ho posizionato la pinza nella posizione che desideravo rispetto alla forcella.
Col nastro adesivo ancora una volta ho bloccato la ruota nella forcella.
Con un pezzo di cartoncino ho realizzato la sagoma della piastra di supporto della pinza freno.
Utilizzando la sagoma di cartone ho disegnato e ritagliato la piastra di ferro da 6,5 mm di spessore e praticato i fori da 6 mm di diametro per le viti di fissaggio della pinza.
Dopo averla liberata dal disco, ho avvitato la pinza alla piastra metallica appena creata, regolando le viti di registrazione a circa metà della corsa.
Ho riposizionato la pinza freno con la sua piastra stringendole sul disco (con la pinza da idraulico bloccabile).
Solo a questo punto ho eseguito la saldatura di fissaggio della piastra alla forcella mantenendo ben allineati tutti i componenti.

Ho creato dei passacavi per il filo del freno sullo stelo della forcella, saldando in alcuni punti dei piccoli anellini di ferro ricavati tagliando un tubicino (diametro esterno 8, diametro interno 6 mm. lunghezza: 5 mm).

Infine ho dovuto allungare la filettatura della parte superiore della forcella ed accorciare il tubo superiore, per adattarla alla lunghezza del cannotto sul telaio.

Dopo le prime prove, mi sono accorto che la ruota posteriore aveva una eccessiva facilità ad eseguire sterzate ad ampio angolo.
Per rimediare ho realizzato un meccanismo che ammortizza la sterzata e che avevo già visto su alcune biciclette da fattorino o con portapacchi anteriori pesanti.
Si tratta di una molla collegata alla forcella con una piccola leva ad un'estremità, ed al tubo inferiore del telaio all'altra estremità.
Più aumenta l'angolo di sterzata, più la molla si oppone ad un aumento dell'angolo.
La leva di collegameto tra molla e forcella è risultata molto utile anche per creare un solido meccanismo di blocco della sterzata posteriore.
Utilizza una manopola che si avvita al tubo inferiore del telaio.

Costruzione del telaio

Misure per la costruzione del telaio
Misure per la realizzazione del telaio della Biciessenziale

Il telaio è costruito in acciaio inox, saldato ad elettrodo.
Tubi in leghe più leggere sono difficili da reperire, e soprattutto mi hanno procurato delle brutte esperienze nell'eseguire le saldature (l'eletrodo bucava il metallo).
Il materiale utilizzato per il telaio ha un costo molto modesto, ed è stato facilmente reperito da un rivenditre per fabbri per 5 €.
Su un telaio così semplice la differenza di peso legata al tipo di materiale è molto contenuta.

Prima di saldare i cannotti ai tubi orizzontali mi sono dovuto preoccupare di mantenere le ruote perfettamente allineate con questa procedura:

  1. Montaggio delle ruote sulle forcelle
  2. Montaggio dei tubi dei cannotto sulle forcelle tramite le serie sterzo
  3. Regolazione del passo della bicicletta (77-78 cm)
  4. Fissaggio delle 2 ruote tra di loro con 2 tubi metallici a sezione rettangolare disposti longitudinalmente sopra e sotto il mozzo, e legati agli pneumatici con elastici da pacchi.
    Mantiene il passo prestabilito, e le due ruote allineate sullo stesso piano
  5. Regolazione della lunghezza del tubo orizzontale superiore fino ad ottenere l'appropriato angolo di inclinazione dei cannotti superiori
  6. regolazione in avanti ed indietro della posizione del tubo orizzontale, fino a far diventare perfettamente equivalenti gli angoli di inclinazione dei cannotti
    Nella mia bicicletta l'angolo rispetto alla superficie stradale è di 88° ma se dovessi ricostruire il telaio cercherei di forrnire alle forcelle un'inclinazione di circa 75°]

Il filo del freno posteriore attraversa la bicicletta da davanti a dietro.
Per evitare di alterare l'aspetto della biciessenziale ho preferito nascondere il filo all'interno del telaio.
A chi volesse fare altrettanto, raccomando di utilizzare il tubo superiore. Io avevo inizialmente ricavato i passaggi nel tubo inferiore, ma in quel caso non cera spazio a sufficienza per consentire la sterzata della ruota, senza provocare tensioni e pieghe inopportune al cavo di comando.

Dispositivo di blocco dello sterzo posteriore

Per bloccare lo sterzo posteriore ho tentato diversi dispositivi.
Inizialmemte ho paticato un foro sul tubo del cannotto posteriore che alloggia la forcella.
Ho quindi saldato sul bordo di questo foro, un dado M8.
Questo mi ha permesso di avvitare un bullone con manopala per frenare i movimenti di rotazione della forcella al suo interno.
La leva molto corta di questo meccanismo frenante non si è rivelata sufficientemente efficace nell'impedire la sterzata.

Sblocco della forcella posteriore
Ammortizzatore - Blocco dello sterzo posteriore

Il meccanismo di blocco della sterzata definitivo è stato realizzato saldando alla forcella una piccola e robusta leva che può essere avvitata con un bullone a manopola al tubo inferiore del telaio.

La stessa leva, infine mi ha permesso di realizzare un "ammortizzatore" di sterzata posteriore, tramite una molla elicoidale fissata al tubo inferiore del telaio.
Più aumenta l'angolo di sterzata, più aumenta la forza di richiamo esercitata dalla molla che ostacola ulteriori deviazioni dello sterzo.

Costruzione supporto sella

È possibile ricavare un supporto per la sella da collegare alla forcella posteriore partendo da una pipa da manubrio del diametro 22 mm.
Ormai però avevo preso dimestichezza con i lavori da fabbro, ed avevo tutta l'attrezzatura a disposizione, così ho deciso di costruire da solo il supporto sella con una spesa risibile.

Supporto reggisella
Supporto reggisella

Per la realizzazione ho usato 2 pezzi di tubo in acciaio del diametro di 22 mm, e della lunghezza di 12 cm ciascuno.
I 2 pezzi di tubo sono stati saldati a formare tra loro un angolo di 102°.
È: utile realizzare un reggisella angolato ad "L" per varie ragioni:
Mantenere bassa la sella;
Regolare la distanza antero-posteriore rispetto al manubrio.
Mantenere l'assale delle pedivelle più avanti della sella;
Favorire il controllo della sterzata posteriore.

Il ramo verticale del reggisella è stato predisposto con un meccanismo di blocco del tutto simile a quello adottato per il fissaggio della pipa dello sterzo di un comune manbubrio da bicicletta.
È stato chiuso superiormente saldando una robusta piastrina metallica, successivamente sagomata con la forma tonda del cannotto.
Al centro di questa piastrina è stato praticato un foro del diametro di 8 mm per alloggiare la vite di fissaggio del reggisella al cannotto della forcella.
L'estremo inferiore del cannotto è stato tagliato con un angolo di 40° per alloggiare i dispositivo di blocco nel cannotto.
Quest'ultimo è stato ricavato da un tondino di alluminio pieno del diametro di 22 mm (uguale al cannotto) e della lunghezza di 3,5 cm e tagliato sul margine superiore con lo stesso angolo di 40° del margine inferiore del tubo verticale.
Il tondino di alluminio è stato forato longitudinalmente con una punta da 6,5 mm ed al suo interno è stata realizzata una filettatura M8.
Il tondino è stato fissato al tubo verticale con un bullone zincato lungo 16 cm (+ testa) con testa a brugola e filettatura M 8.

Verniciatura

Alla fine del lavoro di costruzione è necessario verniciare telaio, forcelle, e supporto reggisella.
Non si tratta soltanto di un'esigenza estetica.
Senza la verniciatura la struttura evidenzierebbe presto segni di ruggine, di corrosione, e sporcherebbe chi la tocca.

Sebbene la struttura da verniciare sia esigua, far eseguire il lavoro da un carrozziere può incidere pesantemente sul costo totale della realizzazione.

Purtroppo è molto costoso acquistare anche soltanto le vernici.
Una buona vernice poliuretanica bicomponente normalmente viene venduta in tagli minimi di 1 Kg, e bisogna aggiungere anche la mano di fondo, generalmente venduta in tagli minimi ancora maggiori.

Per queste ragioni ho utilizzato delle vernici (tipo Fernovus), che non richiedono la mano di fondo, hanno un effetto antiruggine e di finitura.
A casa ne avevo già a disposizione da precedenti lavori, e quindi la verniciatura non mi è costata nulla.
Purtroppo questo tipo di vernici generalmente si presenta sotto forma di gel, e quando viene applicata a pennello rimangono inevitabilmente le righe delle pennellate.
Ma ho scoperto con sorpresa che si possono applicare anche con un areografo, con grande facilità ed ottimi risultati estetici.
La verniciatura tende a rimanere un po' più "morbida", e con una superficie di aspetto meno vetrificato, ma questa caratteristica tende a migliorare nel lungo periodo, e mi sembra comunque un buon compromesso.

Ho preferito una colorazione bicolore che evidenzia maggiormente la semplicità delle linee della bicicletta.
Le forcelle nere tendono a scomparire per lasciare maggiore evidenza alle ruote di grande diametro, di grande sezione, e con cerchioni che per colore si confondono con gli pneumatici.
I tubi orizzontali bianchi tendono invece ad evidenziare l'essenzialità della struttura e a darle slancio.

Il reggisella è stato trattato con un bomboletta di vernice "zincatura a freddo", in modo da mantenere l'aspetto metallico tipico dei reggisella, e che lo "stacca" visivamente dalla struttura del telaio.
È possibile anche far cromare questo pezzo, ma con costi non trascurabili.



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