Come costruirsi una vela al terzo

Di seguito verrà illustrato come costruirsi una vela al terzo di 4,18 mq (45 sq ft) per una canoa canadese aperta.
Le dimensioni sono adatte per un uso "normale" e consentono un buon controllo della canoa anche in condizioni di vento fresco.
I più esperti possono aumentare la superficie anche a 55 o 65 piedi quadrati, aumentando la superficie velica, od aggiungendo una mezzena per creare un armatura ketch.

Vela al terzo in funzioneVela al terzo in funzione
Alcune immagini di come si presenta una canoa armata con vela al terzo.

La vela al terzo ha un taglio "classico".
È di forma trapezoidale, con inferitura sul margine superiore (picco), ed inferiore (boma), e con margine anteriore (mura) libero.
È un via di mezzo tra una vela latina, ed una vela quadrata.
Il nome italiano deriva dal fatto che il picco è collegato alla drizza ed all'albero, ad un terzo della sua lunghezza posteriormente al suo margine anteriore.
La vela perciò sporge anteriormente e sopravento all'albero; per questo la spinta del vento non viene esercitata solo lateralmente all'albero. Da questo deriva la definizione utilizzata nei paesi anglosassoni ("balanced lug sail").
Presenta una serie di caratteristiche che la rendono particolarmente vantaggiosa per l'armatura di una canoa:

Materiale

Potete procurarvi tutto il necessario per la costruzione, a prezzi ragionevoli, senza rischi, e ricevendo direttamente a casa il materiale nel giro di pochi giorni, ordinandolo su internet da Spray articoli tecnici per la nautica.
Si può consultare comodamente dal computer l'intero catalogo prodotti, si ordina semplicemente con un messaggio e-mail, e si paga in contrassegno alla consegna.
Ecco la mia lista della spesa:

Articolo

Quantità

Dacron Perfect Cruise 225 g/mq h 137 cm
cod. WSM601
(Per la costruzione illustrata in questa pagina io ho utilizzato un telo di 4x3m in Lankotex 150gr/mq che costituisce una alternativa economica ma non perfettamente soddisfacente)
cod. WSM40)

6 metri

Nastro biadesivo per imbastiture
Altezza 9 mm, lunhezza 50 m
Cod. WSM665

2 rotoli

Filo Polv. A/Bond V69 100 m
Cod. WSMF22

Almeno 3 rocchetti
(si consuma molto in fretta)

Busta 5 aghi Smith & Sons
A sezione triangolare e margini non taglienti per evitare di lacerare il tessuto
Lunghezze 79-76-70-66-60 mm
Cod. WSM650
(In realtà ho usato solo l'ago più piccolo)

1 confezione

Guardapalmo regolabile Smith & Sons
Cod. WA176

1

Occhielli in ottone con foro interno ø 6 mm

Almeno 30

Occhielli in ottone con foro interno ø 10 mm

6 sono sufficienti
10 danno maggiori garanzie in caso applicazioni imperfette.

Corda in poliestere 3 trefoli ø 6 mm
Cod. WB0506

12 m

Scotta tradizionale ø 4 mm
Cod. WB0606

6 m

Drizza crociera ø 6 mm
Cod. WB1306B

6 m

Cordino intrecciato ø 3-4 mm
Cod. WB0803

30 metri

Bozzello semplice ø 17mm per scotta da 6 mm
Cod. WVD801

2

Bozzello semplice ø 17mm con fermascotta per scotta da 6 mm
Cod. WVD809

1

Raccordo in alluminio IKEA
serie STOLMEN

1 pezzo

Palo in legno tondo
ø 50 mm, lunghezza 3 m
per l'albero principale
(Ho acquistato un mancorrente per parapetto tondo grezzo in faggio in un Brico Center)

1

Palo in legno tondo
ø 35 mm, lunghezza 2,50 m
per il boma ed il picco
(Ho acquistato 2 pali per tende in un Brico Center)

2

Tondino in legno tondo
ø 15 mm, lunghezza >= 30 cm
(Facilmente reperibile in un Brico Center)

1

Sfere in legno forate
ø 30-35 mm
(Facilmente reperibile in un Brico Center, od in una merceria)

10

Colla per legno
(quella epossidrica addensata con fibre di cellulosa è la migliore)

2

Disegno della vela

La costruzione inizia con il disegno del profilo della vela.
I velai di un tempo eseguivano questo lavoro piantando dei chiodi su un pavimento in legno in corrisponza degli angoli della vela, e poi mettendo in tensione dei cordini tra questi chiodi.
Nella pratica, poche persone comuni hanno a disposizione un pavimento in legno sufficientemente ampio, sgombro, e su cui sono disposte ad piantare chiodi.
Io ho pertanto ripiegato su un nastro adesivo da elettricista, che si può facilmente applicare senza danni, su qualunque pavimento. Si può perfino utilizzare il pavimento del soggiorno, e ricoprire il disegno con un tappeto, mentre non si lavora.
Il metodo consnte di disporre di un profilo ben evidente anche attraverso il tessuto della vela.
Raccomando di fare attenzione nel tracciare delle linee perfettamente rettilinee.
La figura che segue fornisce le misure necessarie per disegnare il profilo della vela sul pavimento.

Profilo della vela
Disegno del profilo della vela.

Profilo alare della vela

La vela non è un semplie pezzo di tessuto di forma più o meno triangolare.
La sua funzione deriva dal suo profilo alare, cioè dalla "bombatura" che assume quando viene montata sulle alberature, e gonfiata dal vento.
Questa curvatura costringe l'aria che passa dietro la vela (dalla parte convessa) a percorrere un tragitto più lungo di quella che passa davanti (sulla parte concava), e questo crea dietro la vela una depressione e la spinta che muove l'imbarcazione.

Per conferire questo aspetto convesso alla vela si potrebbe anche utilizzare un unico pezzo di tessuto; tagliando il bordo anteriore e quello inferiore della vela lungo una linea convessa, e poi montando la vela su un albero ed un boma rettilinei, si otterrebbe un eccesso di tessuto che con il vento tenderebbe a spostarsi verso il centro della vela che assumerebbe appunto il profilo alare.
Per decidere quanto incurvare il margine anteriore della vela si utilizza il seguente sistema:

Curvatura della vela
Il profilo della vela andrebbe modificato per renderla (convessa) se venisse ritagliata da un unico pezzo di tessuto.

Ferzi

Nella pratica, ormai nessuno costruisce una vela da un unico pezzo di tessuto.
Per distribuire con più precisione la bombatura della vela nei punti preferiti (ed anche perché la maggior parte dei tessuti moderni utilizzati nella costruzione di vele non sono molto deformabili), si utilizzano una serie di strisce di tessuto, chiamate ferzi, che vengono cucite una in fianco all'altra.
La convessità della vela si può ottenere utilizzando ferzi di larghezza costante e regolandone la sovrapposizione nelle cuciture (tecnica di broadseaming);
Altrimenti si può mantenere costante la sovrapposizione del tessuto sulle cuciture ed utilizzare ferzi sagomati con forme leggermente affusolate.
Il primo sistema veniva utilizzato soprattutto molti anni fa, e soprattutto per le vele in cotone, Il secondo sistema è quello universalmente utilizzato al giorno d'oggi, anche per la possibilità di progettare e disegnare con precisione i ferzi con programmi computerizzati, e la maggiore facilità nella realizzazione di cuciture a sovrapposizione costante.

Più i ferzi sono stretti e numerosi e più è possibile distribuire omogeneamente da curvatura della vela.
Inoltre una vela con molti ferzi avrà un aspetto più classico. Infatti le vele antiche in cotone (un materiale facilmente deformabile), venivano costruite con molte cuciture, che le rendevano più resistenti.
Una vela con molti ferzi richiede però molto più lavoro e molta precisione.
La maggior parte delle velerie opporrà molte resistenze alla realizzazione di una vela per una canoa con più di 3 ferzi, ma chi se la costruisce da solo può permettersi anche il lusso di esagerare.
Io ho utilizzato ferzi di 50 cm di larghezza, ma secondo alcuni sarebbe opportuno realizzarli di circa 30 cm.

Taglio dei ferzi
Se avete scelto il Lankotex dovete ritagliare i ferzi dal telo che avete acquistato.
È meno facile di quel che si può pensare, perché richiede una certa precisione, che è difficile da mantenere su lunghezze elevate, e su un telone che tende a rimanere spiegazzato.
Se lavorate su un pavimento ben posato, potete aiutarvi seguendo le righe delle giunzioni tra le piastrelle, e con del nastro adesivo per mantenere il tessuto disteso sul pavimento.

Ogni tessuto è formato da un intreccio di filamenti che si incrociano perpendicolarmente (la trama e l'ordito) e che formano un reticolo quadrettato.
Se il tessuto viene messo in tensione nella direzione di questi filamenti si deforma molto poco.
Se invece le trazioni vengono esercitate in direzione obliqua, i filamenti del tessuto formano una trama romboidale ed il tessuto cambia forma.
Siccome le manovre di regolazione di una vela agiscono prevalentemente in direzione verticale od orizzontale, i ferzi vengono disposti in diagonale, per consentire di modificare la forma della vela.
In una vela al terzo possono essere disposti parallelamente o perpendicolarmente alla balumina (il margine posteriore). La prima soluzione è di gran lunga la più diffusa.

Disposizione dei ferzi
I ferzi vanno disposti obliquamente rispetto alla base della vela.
In una vela al terzo è raccomandabile orientarli paralleli alla balumina.
Si riesce a riconoscere facilmente attraverso il tessuto il profilo della vela tracciato sul pavimento con il nastro adesivo.
L'area triangolare, tracciata nella parte inferiore, indica la zona in cui i ferzi vanno ristretti per conferire il profilo alare alla vela.

I ferzi vanno uniti con cuciture a zig-zag.
Nelle vele moderne la sovrapposizione dei 2 lembi di tessuto viene limitata molto (spesso 0,5 cm).
Nelle vele antiche o tradizionali, dove le cuciture avevano un importante funzione di rinforzo, la sovrapposizione era invece molto più accentuata.
Per le vele autoconfezionate per una canoa canadese consiglio una sovrapposizione di 3 cm, ed una doppia cucitura a zig-zag ai margini della sovrapposizione. Conferirà alla vela un aspetto classico, buone funzioni di rinforzo, ed una maggiore maneggevolezza nell'esecuzione delle cuciture.

È molto importante che la sovrapposizione del tessuto rimanga costante e delle dimensioni prefissate.
Per riuscirci sono utili alcuni accorgimenti:

Come cucire la vela
Nell'esecuzione di cuciture lunghe, su un tessuto pesante la macchina da cucire tende a scappare indietro; è pertanto raccomandabile fissarla al pavimento (bastano dei nastri adesivi).
Per favorire lo scivolamento del tessuto è preferibile lasciare la macchina sul pavimento, anziché posizionarla su un tavolo che costringerebbe il tessuto a delle scomode pieghe.
Per consentire il passaggio della vela sotto il braccio della cucitrice, è necessario arrotolare il tessuto sui lati.

Bordi

Quando si uniscono i ferzi, è bene lasciare una certa quantità di tessuto che supera il profilo del margine della vela disegnato sul pavimento.
I margini della vela andranno sagomati e rifiniti in un secondo momento.

Flessione delle alberature

Siccome il boma ed il picco non sono rigidi, ma sotto sforzo tendono a flettersi, la vela tende ad appiattirsi in caso di vento forte.
Entro certi limiti si tratta di un effetto vantaggioso perchè tende a depotenziare la vela sotto raffica, ma se eccessivo provoca la perdita del profilo alare e fa perdere efficienza alla vela.
Oltre ai ferzi rastremati è pertanto utile mantenere una certa convessità dei margini della vela lungo le inferiture (per consentire di compensare la flessione delle alberature sotto sforzo).
Questa è una delle principali ragioni per cui consiglio di disegnare e ritagliare i margini della vela solo dopo aver cucito tutti i ferzi: si potrà decidere dove incurvare e ritagliare con precisione i margini della vela rispetto al profilo dei bordi rettilinei tracciati sul pavimento.

Se si decide di confezionare una vela senza stecche (senz'altro molto più pratica), per evitare vibrazioni, è consigliabile ritagliare il profilo della balumina lievemente concavo.

Profile della curvatura dei bordi
Le linee rosse indicano come incurvare e ritagliare il profilo del margine della vela rispetto al disegno tracciato sul pavimento.
(Le linee nere tracciate sul pavimento sembrano incurvate per effetto della ripresa con un grandangolo, ma sono perfettamente rettilinee)

Riassumendo ecco come sagomare le curvature dei bordi della vela:

Angoli

I bordi e gli angoli della vela sono le parti maggiormente stressate, e devono essere rinforzate applicando strati multipli di tessuto.
I rinforzi negli angoli vanno applicati prima delle bordature.
Ci sono diversi sistemi per eseguire i rinforzi negli angoli. Per dare alla vela un aspetto classico consiglio di utilizzare rinforzi trapezoidali, da applicare su entrambe le faccie della vela.
Ancora una volta andranno posizionati con nastro biadesivo e cuciti azig-zag lungo i bordi.
Dopo aver applicato i rinforzi negli angoli, e le bordature, in corrispondenza degli occhielli negli angoli della vela saranno presenti 9 strati di tessuto.

Rinforzi sugli angoli schema
Schema dei rinforzi negli angoli della vela.

1 angolo della vela
2 rinforzi trapezoidali su entrambe le facce della vela
3 bordatura su entrambe le facce
4 cordatura
5 occhiello (2 mezzi occhielli prima dell'applicazione)

Foto dei rinforzi di un angolo
Aspetto dell'angolo della vela finito dopo l'applicazione dei rinforzi, le bordature, la cordatura rastremata "a coda di topo" e gli occhielli in ottone.

Bordature

Dopo averli sagomati, e dopo aver applicato i rinforzi sugli angoli, i bodi della vela devono essere irrobustiti e resi non estensibili applicando un nastro dello stesso tessuto con cui è stata ostruita la vela.
Ho utilizzato un nastro della larghezza di 6 cm, piegato a metà longitudinalmente, ed applicato per metà (3 cm) su un lato, e per metà sull'altro lato della vela.
La mura, la base, ed il bordo superiore, particolarmente sottoposti a trazioni, possono essere ulteriormente rinforzati con una cordatura, che impreziosisce la vela e la rende particolarmente gradevole esteticamente.
La cordatura del bordo delle vele classiche veniva eseguita con una corda in canapa a 3 trefoli, che veniva dapprima messa in tensione, e poi cucita a mano sul nastro del margine della vela, con 1 punto ad ogni spira.
Questa procedura è molto dispendiosa.
Si può ottenere una buona cordatura del margine della vela, mantenendo un aspetto classico, realizzando una precordatura del nastro del margine della vela con corda in nylon a 3 trefoli di 6 mm di diametro.
Se decidete di terminare la cordatura con una rastrematura "a coda di topo", dovrete dapprima misurare l'esatta lunghezza della corda da applicare, ed eseguire l'assottigliamento dei capi della corda come spiegato nel paragrafo successivo.
La corda va cucita al nastro di tessuto dal rovescio, cioè tenendo la corda di sotto ed il nastro di sopra.
Con le dita si tiene il nastro piegato e centrato sopra la corda come le falde di un tetto spiovente.
Una volta terminata la cucitura, i due lati del nastro vanno ripiegati al contrario, in modo da lasciare la corda all'esterno, prima di applicare il nastro sul bordo della vela.

Cordatura del bordo
Pre-cordatura del bordo della vela.
Si marca il centro del nastro da usare per bordare la vela, e lo si mantiene con le dita "a tenda" sopra la corda da usare per la bordatura.
In questo modo è possibile cucire la corda sul nastro.
Al termine della cucitura il nastro viene ripiegato longitudinalmente al centro, lasciando la corda all'esterno, viene applicato al bordo della vela con nastro biadesivo da imbastiture, e cucito a zig-zag.

Rastrematura della cordaturaPer perfezionare ulteriormente queste rifiniture si può assottigliare la parte terminale della cordatura "a coda di topo", e farla terminare sulla balumina, immediatamente dopo aver circondato l'angolo della vela.
Ottenere questo risultato non è semplicissimo.

Su alcuni manuali consigliano di incerare i trefoli da assottigliare, avvolgere con del nastro adesivo la corda a 17.5 cm dalla fine, inchiodare la corda in corrispondenza del nastro su di un asse di legno su cui sono state tracciate delle marcature ogni 2,5 cm e di utilizzare la lama di un taglierino da trascinare verso l'estremità della corda per assottigliarne le fibre.
I passaggi della lama iniziano dal chiodo, ed ogni successivo passaggio inizia dalla marcatura immediatamente successiva; quando si arriva alla marcatura più distale, si inizia nuovamente dal chiodo.
In questo modo le parti terminali della corda saranno state sottoposte ad un numero di passaggi della lama progressivamente maggiore, rispetto alle parti più vicine al chiodo.
A questo punto si dovrebbe riuscire ad intrecciare nuovamente i 3 trefoli della corda per ridarle il normale aspetto. Questa operazione può riuscire con le corde in canapa in cui le fibre mantengono la loro forma ritorta, mi riesce invece impossibile con le corde in nylon (nonostante abbia eseguito molti tentativi).

Ecco invece come sono riuscito ad ottenere un terminale "a coda di topo".
Ho eseguito una legatura della corda all'estremità ed a 17.5 cm dall'estremità, con il filo da cucito da velaio. Queste legature servono per evitare di perdere la torsione dei trefoli della corda.
Ho notato che ognuno dei 3 trefoli della corda è formato a sua volta da 3 trefoli più piccoli, e che anche questi 3 trefoli ne contenevano 3 più piccoli, ecc.
Iniziando dalla legatura a 17,5 cm e spostandomi progressivamente verso la fine della corda, ad intervalli di circa 2,5 cm ho eseguito delle legature dei piccoli filamenti che compongono ogni trefolo, ed ho tagliato e rimosso le fibre distali. Così nella parte terminale della corda sono state rimosse un numero maggiore di fibre rispetto a quelle rimosse nella parte prossimale, ed ho ottenuto l'assottigliamento desiderato.
Ho infine utilizzato ago e filo, per stabilizzare la struttura del cordino assottigliato.

Ingioiellatura

Ormai la vela è quasi pronta. Mancano solo le ultime rifiniture, con l'applicazione degli occhielli in ottone ai 4 angoli, e lungo le inferiture sul boma e sul picco.
L'applicazione di questa ferramenta color oro, impreziosisce la vela e le conferisce un aspetto finito; è per questo che mi piace chiamarla "ingioiellatura".

Per gli angoli ho utilizzato occhielli con foro interno di 10 mm di diametro

Per gli occhiellini delle inferiture e dei terzaroli ho usato occhielli con foro interno di 6 mm di diametro.
Gli occhielli lungo le inferiture sono stati posizionati ogni 15 cm al centro della nastratura del bordo.

Armatura

Per questo tipo di vela l'albero andrà posizionato circa 50 cm anteriormente al centro della canoa.
Per i dettagli su come fissare l'albero, consultare la pagina di questo sito che riguarda l'applicazione di un'attrezzatura velica.

L'albero principale dovrebbe avere un diametro di circa 50 mm, mentre per il boma ed il picco è sufficiente un diametro di 35 mm.
È molto consigliabile assottigliare progressivamente l'albero da poco al di sopra della traversa, fino all'estremità superiore, in modo da mantenere robustezza e solidità dove serve (in basso), e da ridurre il peso superfluo (in alto).
Anche entrambe le estremità di boma e picco possono essere sagomati con una forma rastremata.

Misure delle alberature
Lunghezza delle alberature in centimetri.

Il fissaggio degli angoli della vela sul boma e sul picco è del tutto simile.
Per l'angolo anteriore si utilizza un anello di corda che viene passato attraverso l'occhiello della vela, mentre le anse terminali vengono inserite in una gola, appositamente sagomata all'estremità del palo.
Per l'angolo posteriore si utilizza una sagola legata ad un estremo all'angolo della vela, che viene fatta passare attuaverso un'apposita gola all'estremità del palo, e fissata su un piolo trasversale che funge da "galloccia".

Fissaggio della vela alle alberature.
Fissaggio degli angoli della vela alle alberature, e della borosa in particolare (nelle immagini di sinistra)

Angolo di mura
Fissaggio degli angoli anteriori (di mura) della vela al boma ed al picco.

I margini inferiore e superiore della vela vengono inoltre fissati al boma ed al picco con un cordino che attraversa gli appositi occhielli, e viene avvolto a spirale attorno ai pali.

Testa d'albero
Per far scorrere la drizza in testa d'albero, non è necessario un bozzello; basta scavare una gola.

È opportuno evitare di forare il picco per fissare viti, occhielli, o la stessa drizza: si rischia un pericoloso indebolimento.
È preferibile legare direttamente la dlizza al picco.
Delle lievi scanalature sul legno impediranno alla legatura di scivolare lungo il picco.
Per la legatura io utilizzo una gassa d'amante avvolta ripetutamente attorno al picco.

Fissaggio della drizza al picco
Fissaggio della drizza al picco.

È utile collegare all'albero il boma ed il picco, per mantenere i corretti rapporti antero-posteriori tra la vela e l'albero, e per impedire che la vela si allontani dall'albero sotto sforzo, quando si riduce la velatura con una mano di terzaroli, o quando si decide di mantenere l'attrezzatura velica un po' abbassata sull'albero.
Il miglior sistema che ho trovato è illustrato di seguito.
Consiste nella creazione di una sorta di "cuscinetto a sfere", costruito con delle palline di legno attraversate da un cordino, come una specie di collana di perle di legno.
Consentirà un agile spostamento del picco e del boma in senso verticale, e la loro rotazione attorno all'albero, ma ne impedirà il discostamento e lo spostamento in avanti ed indietro.
Il cuscinetto a sfere di legno, ad una estremità, viene fissato al boma (o al picco), avvolgendo più volte un anello di cordino attorno al palo, in maniera del tutto simile alla drizza sul picco.
l'altra estremità del cuscinetto a sfere viene fissata con un elastico con terminali a gancetto.

fissaggio boma-picco all'albero
Fissaggio del boma e del picco all'albero, con un "cuscinetto a sfere di legno"

Per regolare la tensione della mura (il margine anteriore della vela, e negessario un carica basso.
Anche in questo caso per gli sforzi della vela di una canoa non servono bozzelli, paranchi, strozzascotte. Basta un anello di corda che passa attraverso l'angolo di mura e la base dell'albero.
Per il fissaggio delle estremità e la regolazione della tensione ci si può procurare un fissaggio di quelli utilizzati per gli elastici nelle barche a vela.

Appena al di sopra della traversa di sostegno dell'albero si avrà la necessità di disporri di un punto di ancoraggio per la drizza, per il carica-basso, e per la scotta.
Sconsiglio vivamente di forare l'albero e di utilizzare viti, bulloni, e perni per ottenere questo punto di ancoraggio. Si provocherebbe un grave indebolimento dell'albero proprio nel punto sottoposto ai maggiori sforzi.
È meglio utilizzare un dispositivo che circonda l'albero e lo "pinza" dall'esterno. Un dispositivo di questo tipo può essere costruito in legno.
Io ho utilizzato un economico raccordo in alluminio per le librerie componibili IKEA serie Stolmen; è leggerissimo, facile da applicare e da spostare, inossidabile e dispone di tutti i punti necessari al fissaggio delle manovre della vela.

Dettagli dell'armatura
Dettagli dell'armatura della canoa a vela

Links

Letture Consigliate:

in costruzione
Questo sito è ancora in fase di realizzazione.



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